Studio Psicologia Analitica
Pubblicazioni
- Articoli
Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia
sperimentale a cura dell'Associazione GEA
Direttore : Dott. Ada Cortese
Genova: Via Palestro 19/8 - www.geagea.com
Anno 4° N° 13 Settembre 1995 Pag. 11° Autore:
Simonetta Figuccia
IL CORPO SOGNANTE
"Gli spiriti sono qui, dove sono i corpi, nello spazio e
nel tempo naturali, ogni volta e fintanto che i corpi sono
corpi viventi".
Sono molti i sogni che parlano di una coincidenza assoluta
tra corpo e pensiero, materia e spirito, realtà e sogno.
Uno tra i più emblematici:
La sognatrice vede una piccolissima goccia di sangue, e sa
che questa piccolissima parte del suo corpo è perfettamente
pensante e consapevole.
Come l’inconscio ci suggerisce, non si può semplicemente
parlare di integrazione mente-corpo; è molto di più ciò che
sta avvenendo a livello coscienziale e a cui assistiamo
nello studio analitico.
La conoscenza è sempre conoscenza corporea, proviene dal
corpo sia come conoscenza storica e quindi genetica, che
come conoscenza che quotidianamente compiamo.
Tale integrazione non è una novità per la psicologia, ma il
contributo che a questo proposito ha dato la psicoanalisi
in quanto scienza è fondamentale perchè implica, già a
livello metodologico, il superamento di ogni scissione
mente-corpo.
La psicoanalisi è "la psiche che guarda a se stessa", la
psiche (come conoscente) guarda a se stessa (come
conosciuto).
Il lavoro analitico è per eccellenza una situazione di
unione di opposti: nel processo di crescente
consapevolizzazione si lavora sui vissuti, sulle emozioni,
sul dolore, a partire da ciò che il corpo manifesta,
tramite il sintomo, l’ansia o intense emozioni, per farne
pensiero.
E’ proprio in questa crescente consapevolezza che
l’analizzando si percepisce sempre più intero e salvo
(salvarsi significa farsi consapevolmente interi). Cresce
dunque la consapevolezza della propria presenza al mondo
che passa necessariamente per questa specifica forma
corporea individuale.
Se parlare del corpo non significa riferirsi ad un oggetto
del mondo ma a ciò che dischiude un mondo, se c’è una
identità tra corpo e presenza al mondo, se l’uomo è in
grado di ritrovarsi in questa apertura originaria al mondo,
perchè le nostre vite non sono trasformate?
Noi siamo portati a considerarci, quando pensiamo alla
realtà, come sostanzialmente diversi, in quanto pensanti,
dalla realtà alla quale pensiamo. Noi siamo questo corpo
limitato, frammentato, particolare, ma se noi riflettiamo
ci accorgeremo che siamo fatti della stessa sostanza di
tutte le forme che si danno nell’universo. La differenza
qualitativa è in realtà una differenza quantitativa e di
organizzazione.
L’uomo a tutt’oggi ha fatto parte del sistema animale.
Egli, animale pensante, ha riposto la propria identità
nella sua forma oggettiva. Il possibile passaggio segnalato
dai sogni è quello al regno umano.
All’inizio l’Essere per conoscersi si distanzia da se
stesso creando lo spazio conoscitivo, oggettualizzandosi, e
creando la grande separazione tra essere e coscienza di
essere, conoscente e conosciuto, coscienza e inconscio,
particella e antiparticella.
Possiamo equiparare l’osservatore del processo conoscitivo
all’occhio dell’ Essere che, strumento l’uomo, osserva e
conosce se stesso nella sua materialità. L’Essere da un
lato guarda, dall’altro ferma se stesso nel riflesso,
oggettivandosi.
L’uomo è ancora caratterizzato dal funzionamento
dicotomico, pur producendo dentro di sè la conoscenza la
estranea da se stesso come altro da sè. Tutto ciò che noi
poniamo con i nostri cinque sensi fuori di noi in realtà è
in noi.
E’ assurdo pensare di essere altro da tutta la realtà
vivente.Oggi l’uomo può recuperare un dialogo tra i poli
della dialettica dinamicizzando il lato oggettuale della
vita.
L’uomo, che in virtù del lavoro analitico porta l’inconscio
a coscienza, dinamicizza l’inconscio stesso, rende dinamico
ciò che è oscuro, sconosciuto, ripetitivo. Ed è proprio il
corpo che fino ad oggi è stato percepito come muto, oscuro
inconscio, materiale, fisso.
Oggi al soggetto riflessivo individuale, mediatore tra
coscienza ed inconscio, è possibile cogliere, da un nuovo e
più elevato punto di visione, gli opposti riconciliati,
realizzando quella coniunctio oppositorum che già Jung
additava come possibile meta per l’uomo.
L’uomo da questo più elevato punto di visione si accorge
che all’interno di se stesso esistono simboli che hanno
preceduto la storia dell’uomo e che egli dentro se stesso
può recuperare tutto.
L’uomo arriva ad accorgersi di portare in sè un patrimonio
universale e percepisce l’unità tra realtà e pensiero,
percepisce che il corpo non è altro dal pensiero. La goccia
di sangue di cui parla il sogno conferma ciò che la scienza
stessa afferma.
L’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo sono due
aspetti della stessa realtà. La più piccola particella di
materia, l’atomo, porta in sè tutto; così una piccola
goccia di sangue, parte di un corpo più grande, porta tutto
il bagaglio coscienziale dell’individuo, pur calato in un
oceano di conoscenza.
Il corpo è la forma definita in cui immobilizziamo la
libido, sbriciolando continuamente la visione unitaria del
nostro divenire in molteplici immagini di noi con cui ci
identifichiamo.
Il prendere coscienza della pulsionalità inconscia
personale e collettiva ci permetterebbe di riabbracciare in
una visione sempre più unitaria i molteplici aspetti in cui
abbiamo fissato e fermato la nostra vita.
Il corpo sognante è forse la nuova tappa evolutiva in cui
potremo celebrare, momento per momento, un Eden ritrovato,
nella percezione liberatoria che questo corpo particolare è
un momento dell’unico movimento universale dell’Essere.
Bibliografia: U. Galimberti "Il corpo" ed. Feltrinelli; S.
Montefoschi "Dispense" ed. Laboratorio Ricerche Evolutive;
S. Montefoschi "La coscienza dell'uomo e il destino
dell'universo" ed. Bertani.
Tutti i diritti sui testi qui
consultabili
sono di esclusiva proprieta' dell'Associazione G.E.A. e dei
rispettivi Autori.
Per qualsiasi utilizzo, anche non commerciale,
si prega prima di contattarci:
Associazione GEA
GENOVA - Via Palestro 19/8 -
www.geagea.com